“AVANTI OVUNQUE DIETRO”: LA POTENZA DEL DUO “OVUNQUE”




di Nat Vescio



Ovunque è indefinito. Per definizione. In ogni spazio il suono.”


Quando ho letto questa frase di accompagnamento al nuovo album degli Ovunque, molto incuriosita, mi sono subito tuffata nell'ascolto intero del disco e la condivido con voi perchè credo sia importante per dare i contorni a questo progetto musicale molto interessante:


Ovunque è un duo strumentale che nasce a Gubbio nel 2017 con lo scopo di “unire ciò che solitamente viene tenuto distante” e il collante, la formula vincente, non è altro che l'unione perfetta tra Federico Gioacchino Uccellani alla chitarra e Jacopo Baldinelli alla batteria, dove l'uno detta la linea e l'altro rafforza la grana di quest'opera.



Dopo l'album di debutto “C'era una volta Ovunque” (2018), il 21 Ottobre 2022 è uscito il loro nuovo lavoro “Avanti Ovunque Dietro”, composto, suonato e prodotto dalla band e registrato, mixato e masterizzato in analogico da Walter Lanzara presso lo studio Al Fondino di Gubbio (da vedere il Making Of Avanti Ovunque Dietro sul tubo!) la cui cover è ideata e realizzata da Buenasuerteta2.


Ispirati dalla ciclicità temporale, il duo si prodiga a trovare non “un” suono ma “IL” suono, qualcosa di diverso e non standard, vintage e non retrogrado, che possa rappresentare meglio questo concetto astratto, in maniera non convenzionale.




I pezzi riescono ad attecchire grazie ad un'alchimia capace di far leva sui giusti innesti psichedelici (Blocchi), su improvvise scariche di adrenalina (Diverse Storie Diverse) e su un ipnotico dinamismo ritmico che si porta dietro fin dalla prima traccia ( Il Prezzo della Borsa ), ripetendo eternamente un certo corso e rimanendo sempre se stesso fino all'epilogo, squisito delirio sperimentale ( 1034 ) di un lavoro egregiamente costruito sulla sporca e nuda terra.

Il drumming è ai confini del prog e, molto spesso, le parti simmetriche e i tempi diversi rendono davvero particolari le tracce, rinforzate anche dal riffing, dalle tinte stoner e psichedeliche, che dona quel carattere che serve ad un album del genere.

Un'opera inebriante e compatta, dove l’affrancamento della musica dal linguaggio verbale permette di sprigionare tutta la sua primordiale e universale potenza comunicativa e il costante movimento, anche quando i toni sono più soffici (Levari), mi fa immaginare di camminare con la testa che ballonzola in un headbanging contenuto ma deciso!


Sfogo e avanguardia, oserei, come parole chiave per un esperimento super riuscito e stra apprezzato!


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Per Conoscerli Meglio ➡    | Ovunque  | Al Fondino



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Vignetta di Giacomo Capolupo






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