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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

IL FIUME SCORRE SEMPRE DUE VOLTE: “SUERTE” DI BANADISA

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    by Davide Caligiuri Una proprietà potente della mente umana è quella di creare associazioni, legami tra cose apparentemente lontanissime, fili che legano due mondi e che nel processo rivelano caratteristiche, o punti d’attracco, fino a quel momento mai notate in entrambi. Suerte di Banadisa (Diego Franchini), uscito nel 2021 per La Tempesta Dischi \ Believe , è fondamentalmente questo: una serie di fili che legano l’America Latina e il Delta del Po e che mostrano tutti i tratti magici e inaspettati di entrambi: come un fiume surreale che si ripete due volte, tutto ciò che appare ri-appare, trasfigurato, eppure se stesso. Forte dell’esperienza con l’Istituto Italiano di Cumbia, Diego sfrutta la sua esperienza per costruire una storia molto personale, e deliziosamente ballabile.     Riva del rio apre il disco mettendo subito in chiaro la metafora che regge il disco; il tutto condito con una base che pesca a piene mani dalla musica latinoamericana (che io mi rifiuto di fingere di con

ESCAPISMO FLOREALE: “LA GRANDE EVASIONE” DEI BOUGANVILLE

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  di Silvestro Perri “La grande evasione” è un album del 2022 che io ho in testa dal 2021. Giuro. Quell’estate, infatti, ho ascoltato per la prima volta “La mia città”, consigliata da LED, che si è occupato del mixing di questo disco. “Senti questa canzone, sono fortissimi”. E io l’ho salvata, perché era veramente una bomba, e l’ho continuata ad ascoltare durante il corso dei mesi, immaginando cos’altro potesse fare un gruppo di musicisti con un potenziale simile. Si è fatta largo nella mia testa un’idea vaga di un sound, di una struttura narrativa che potesse comporre il primo album dei Bouganville, che sapevo sarebbe prima o poi uscito. E intanto cominciavano a essere pubblicati i primi singoli, “Investigazioni private” e “Non è cosa”. Non li ho ascoltati. I singoli servono a farti venire voglia di ascoltare tutto il disco, ma io quella voglia ce l’avevo già, e non avevo intenzione di ascoltare due canzoni fuori contesto. Ho aspettato pazientemente. Passano i mesi, non c’è un viaggio

QUEST'ALBUM S'HA DA FARE: “AMALIA” DI AQUERELL

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di Nat Vescio Molti album vanno e vengono. Altri ritornano. È il caso di “ Amalia ”, EP uscito l'anno scorso in un giorno che tutti noi dovremmo ricordare (il palindromo 12.02.2021), reso vivo da Aquerell , nome d'arte del musicista e compositore lametino Luca Vittorino ( McKenzie , DiCose ), ampiamente presente nella scena musicale del territorio da oltre 10 anni e che, l'anno scorso, è uscito fuori con questo progetto solista acustico e, prevalentemente, strumentale. Disco forgiato durante il lockdown – anche se tre brani erano già presenti nell'immaginario dell'artista – con l'intento di uscire il prima possibile, cristallizzando quel periodo, quel momento, quella sensazione, e rendendo il suono esattamente come si sentiva in quei giorni lì perchè poi, si sa, passa il tempo e l e esperienze, le relazioni e il mondo che ci circonda modificano costantemente ciò che siamo e Aquerell, senza perdere ulteriore tempo, si è esposto a noi, rivelandoci

LEATHERETTE OVVERO LA DELIRANTE ESPERIENZA DELLA DISTORSIONE MUSICALE: “MIXED WASTE”.

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di Saverio Marasco.   Per distorsione si intende l'alterazione della forma originale di un oggetto, di un'immagine, di un suono, di un'onda o di un'altra forma di informazione o rappresentazione. Di solito è considerata un fenomeno indesiderato. (Fonte: Wikipedia).   La distorsione è la cosa più importante che c'è. Distorsione è adattamento, oltreché rimodulazione attraverso il sovraccarico. Un sovraccarico spesso indesiderato. Spesso, non sempre. Per alcune sensazioni, il "sovraccarico" - di energie, input, situazioni - è momento prodromico e fondamentale. Tante cose, tutte insieme, nell'esplosione stellare e rarefatta del Chaos. Tra il 2018 ed il 2019 Michele Battaglioli (chitarra e voce), Francesco Bonora (batteria), Marco Jespersen (basso) Jacopo Finelli (sax e synth) e Andrea Gerardi (chitarra)  si adattano insieme in quel di Bologna, decidono che prendersi sul serio non serve e che, soprattutto, sia il punk che il jazz sono co