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COSA FARE AL BUIO? ASCOLTARE “ONE MORE” DEI BLACK OUT BAND!

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  di Nat Vescio Cuffie on board e premi play. Chiudi gli occhi e ti senti in sospeso fra la realtà e la ricerca di un senso, rincorrendo gli echi di una sensibilità notevole. Così voglio presentarvi Edoardo (chitarra, voce), Sebastiano (batteria, voce) e Giacomo (tastiere, sax), della veneta Black Out Band , volutamente privi di basso e in costante ricerca di un sound nuovo e di nuove tematiche nelle loro composizioni, che il 24 Novembre 2022 hanno pubblicato “ One More ”, secondo EP registrato e prodotto da Christopher Bacco di S tudio 2 Recording , dopo tre anni dall'ultimo disco “ Cosa Rimane ”. Ma cos'è “One More”? Come i quattro elementi danno origine a tutti i fenomeni del cosmo, così i quattro brani che compongono One More, di narrazione e genere differenti, donano identità e significato all'album. “ And Mist Comes Again” (nel cui testo troviamo il titolo dell'album) racconta della nebbia come di una coperta che si può stendere sopra le paure di

TEMTÖ TUNES: ABBIAMO VOGLIA DI SALTARE CON "MISTER ASYLUM" DEGLI HIGHLY SUSPECT

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di Silvestro Perri “Mister Asylum” è arrivato nella mia vita nel momento giusto, quando più ne avevo bisogno. Era la fine della mia adolescenza, a cavallo tra la fine del mio over-attachment alla musica rock e l’inizio della mia esplorazione di generi che avevo precedentemente disdegnato. Mi sentivo deluso dal fatto che la musica rock stesse effettivamente morendo, cercavo qualcosa di nuovo da ascoltare e non lo trovavo, dovendo necessariamente rifugiarmi nei vecchi miti. L’ultimo segno di vita del mio genere preferito era stato nel 2005, con “Silent Alarm” dei Bloc Party, ed erano passati ormai lunghi anni senza qualcosa che mi facesse rizzare i peli delle braccia. Tutto già sentito, tutto derivativo. E poi mi capitò casualmente di mettere in play una canzone degli Highly Asylum, e di conseguenza il loro album di debutto. Amore a primo ascolto. “Mister Asylum” è composto da dieci canzoni, tutte pesanti, tutte orecchiabili, tutte incentrate su una chitarra che è quasi esclusivamente ri

CANTINE, FUZZ, UMIDITÀ. Il SAFARI URBANO DEI BASILISCUS P.

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CANTINE, FUZZ, UMIDITÀ. Il SAFARI URBANO DEI BASILISCUS P.   di Saverio Marasco   Il sound di una band. Da dove viene, come si trova? Piove dal cielo? Dio mio, certo che no. È il frutto di una storia, di un incontro, di una ricerca. Negli ultimi 10/15 anni, almeno, il nostro bel paese ha saputo sottecchi sformare, dal basso, almeno 2-3 identità sonore ben definite. A me ne piace tanto tanto una, in particolare. Quella che strisciante è emersa negli ultimi anni dai fondi umidi delle vecchie sale di incisione; rimasto troppo tempo impolverato insieme agli amplificatori vintage, alle valvole, allo sporco. Sabbath, Funk, Tribalismo. Con il ritrovato gusto per i fuzz d'altri tempi, il mondo "rock" italiano ha avuto uno scossone di non poco conto, negli ultimi anni. Uno scossone fatto di musica sudata, suonata nell'umido e rigorosamente, sempre, in presa diretta. Una tribù di appassionati di suoni lerci ed andati, e che esplorerebbero ogni fondo cementificato ed umido dov

IL FORZUTO TORSO VIRILE COLOSSALE IN “MONDO PEPLUM”

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  di Nat Vescio Da cosa e da dove iniziare parlando dell'unico e inimitabile Torso Virile Colossale ? Innanzituto, sotto il nome altisonante di Torso Virile Colossale, si cela Alessandro Grazian , artista a tutto tondo, cantautore, produttore, compositore di colonne sonore e pittore/disegnatore: è proprio l'amore per le colonne sonore e per il cinema a portarlo nel 2008 ad ideare un progetto di musica strumentale in omaggio all'epopea italiana del classico cinema Peplum , il cosiddetto genere dei “sandaloni ”, forma d'arte cinematografica primordiale che raggiunse l'apice alla fine degli anni '50 per poi esser rimpiazzato dallo Spaghetti Western . Ma è solo nel novembre del 2017 che fa la sua entrata nel mondo della musica Torso Virile Colossale con il suo “Vol.1 – Che gli Dei ti Proteggano” ( AMS Records ), disco maestoso che prende spunto dalle orchestrazioni sinfoniche originali ma con una strumentazione in grado di creare più di una distorsione te

TEMTÖ TUNES: NON SOLO ZOMBIE. "NO NEED TO ARGUE" DEI CRANBERRIES

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  di Silvestro Perri Spero abbiate il vostro passaporto in tasca, perché questa settimana Temtö vi porta in Irlanda, a risolvere una grande ingiustizia musicale (almeno secondo la mia mente malata). Il 15 gennaio 2018 la cantante dei Cranberries, Dolores O’Riordan, muore annegata in una vasca da bagno, dopo aver assunto massicce quantità di alcol. Il mondo della musica si strinse attorno alla sua famiglia e alla band, e ricordo che non c’era una persona che all’epoca non postò lo stesso esatto link sulla propria pagina Facebook: il videoclip di “Zombie”. Conosciamo tutti questa canzone, e lungi da me il giudicare chi l’ha scelta per commemorare la cantautrice irlandese, ma devo essere sincero nel dire che dopo la tristezza, la seconda emozione che provai in seguito alla morte di Dolores fu la rabbia. Da grande estimatore di “No Need To Argue” – l’album da cui è tratta “Zombie” – ho sempre sentito un forte rifiuto verso quella canzone. Ancora non so perché sia così, ma userò la stesura

LA VISUALIZZAZIONE SONORA - IL RITORNO DI ATTO SEGUENTE CON "FOLLOWING FIGURES"

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  di Saverio Marasco   L'anno scorso, una notte, si è raccontato di un viaggio in macchina risalendo una montagna. Ad accompagnarlo, c'era il disco di un giovane composer elettronico. Si trattava di Atto Seguente, ovvero il Beneventano Andrea Vernillo. Il suo primo lavoro, l'EP " The Moment Before" (2021, Dirty Beach - LINK ALLA RECENSIONE) , ci aveva cullati, angosciati ed atterriti mentre combattevamo tra curve e fendinebbia avversari. Grazie alla sua musica, tutto era diventato di una luce talmente fredda e bella da scottare. Ed anche stavolta, in continuità, ha creato un album meravigliosamente immaginifico. Parliamo infatti di "Following Figures", uscito lo scorso 15 settembre per Dirty Beach e Stand Alone Complex - Sac Recordings. Il titolo è un'ottima rappresentazione del suo modo di comporre: immagini che si susseguono, luci ed ombre che si rincorrono nel suono. A farmelo capire - e godere meglio - ci si è messa pure l