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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

IL QUADRATO NO, NON L’AVEVO CONSIDERATO: “INTERNO 29” DE LEFRASIINCOMPIUTEDIELENA

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  di Silvestro Perri     Un musicista lo sa, un ascoltatore lo sospetta: creare un album è difficile. Non basta  comporre  la musica, non basta registrarla e mixarla: bisogna prima di tutto ideare e progettare quella che sarà l’anima di un  lavoro discografico. Un disco deve aderire o meno ad una serie di parametri, percorrere linee sottili o tracciare percorsi già visti: deve essere geometria.     LefrasiincompiutediElena  nascono tra Roma e la Puglia con un obiettivo: “ Terminare  quello che Elena non ha più raccontato a nessuno”. Non ci è dato sapere altro, ma nella geometria di questo progetto mi è stato chiaro subito un concetto fondamentale, e cioè che coniugare semplicità e complessità non è facile, e richiede un lavoro elastico. Così elastico da sembrare rigido.   Il loro album d’esordio  si chiama “Interno 29” e se dovessi definirlo con  tre  parol e , sceglierei “ si”, “fa” e “ascoltare”.   Questo disco non vuole essere misterioso, non richiede più di due o tre ascolti per es

LA BANALITÀ DEL BENE: “UNFAMILIAR SONGS” DI PALM DOWN

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  di Saverio Marasco     Inizio a scrivere questa recensione in uno dei giorni più miserabili dell’anno: un piovosissimo 2 gennaio, seduto ad un tavolino, con il mio cappello di lana floscio in testa, un maglione amaranto  slabbrato  e quella catena,  quella maledetta catena,  stendardo di un’adolescenza che non vuole finire, a pendermi sulla coscia.    Sorseggio Cynar con ghiaccio, ascolto Tom Waits in sottofondo e tra poco mitigherò il freddo app oggiandomi il giubbino di  pelle sulle spalle. Scrivere un articolo, in una scena del genere, è uno dei cliché più banali che ricorderete.      A guardarla dal vivo, vi assicuro, non è così affascinante. Ma leggere, aver descritto o ascoltare – nel nostro caso – una cosa così, nella sua banalità, scalderà sempre il cuore dei tristi sognatori come noi.   Ed eccovi la metafora di inizio recensione, con la quale vi porto ad  “Unfamiliar Songs” ,   secondo album di  Francesco Zappia, in arte Palm Down ,  autoprodotto e  p ubblicato lo scorso 3 0