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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

THE BLACK VEILS E L'IDENTIKIT DELLA VITTIMA E DEL CARNEFICE: CARNAGE

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  di Nat Vescio Confondere amore profondo e dipendenza affettiva è facile, la linea di confine infatti è molto labile. La persona che si trova in una situazione di dipendenza affettiva sopporta comportamenti che in altre situazioni non tollererebbe, generando così momenti di ansia o di depressione e paura eccessiva di perdere l'altro. E l'altro? Il carnefice, diamo pure il giusto nome, manipola, sminuisce e prende potere sugli altri con la forza, la minaccia e l'aggressività. Il gioco vittima-persecutore, posizioni sempre interscambiabili in tutti gli ambiti relazionali, sicuramente ha una conseguenza: alimenta rabbia . The Black Veils , band a me già familiare, hanno concepito un album il cui leitmotiv è proprio questo rapporto malato di cui sopra, ma prima di parlare del loro ultimo album “ Carnage ” ( Icy Cold Records con distribuzione Audioglobe ) vi introduco a questi quattro artisti: nati a Bologna nel 2014 dall’incontro di Gregor Samsa (AKA

IL CORAGGIO DI SUONARE MALE. “OFF!”, LEAF DEPOSIT.

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di Saverio Marasco   Quante cose si possono fare oggigiorno per - e nel - creare un disco. Tante idee, infinite possibilità, miriadi di fronzoli. Ma, per quanto belle possano apparire certe stratosferiche produzioni elettro-dance-indiesuperwave, non riescono, nella loro liquidità, a colpare tutti i vuoi delle nostre voglie musicali. Uno in particolare: la purezza. L’immacolata circostanza di suonare insieme alla propria band e creare una manciata di pezzi. Mi mancava tutto questo. Ma, per fortuna, è arrivato in soccorso il Disco - EP in realtà - sgranocchiato questa settimana qui su Temtö. Oggi ragioniamo infatti su "off!", EP freschissimo pubblicato lo scorso 4 febbraio, che segna l'esordio dei Leaf Deposit, band post-punk Fiorentina formata da Christopher J Argentino (voce e chitarra), Cosimo Trevisan (chitarra lead ), Olmo Mangani (basso), e Alberto Razzolini (batteria). Quattro canzoni per un lavoro spiccatamente lo-fi , che contemporaneamente non tralascia mai q

ANATOMIA MUSICALE DI UNA STORIA D'AMORE

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di Nat Vescio E così sta per arrivare San Valentino e mi sono posta una sfida: ricercare le canzoni giuste che scandiscono una storia d'amore . Non è assolutamente da pensare che questa mia ricerca sia il solito articolo ricco di cuoricini e parole smielate, dopotutto si parla di storie d'amore e le storie d'amore – sarò acida, cinica, malpensante, fate voi – hanno un inizio , un boom e, irrimediabilmente, una fine (non sempre conclamata ma annidata nella consueta monotonia che si presenta puntuale al termine della passione). Ovviamente sono esistite e esistono (percentuale bassissima, sia chiaro) quelle circostanze che si distaccano completamente da tutto ciò che ho scritto sopra, anime gemelle che entrano totalmente in simbiosi e riescono ad essere ottimi compagni e complici. Consideriamo questo caso la “ bonus track ”. Allora, iniziamo dalla fase d'innamoramento , una serie di gaffe e atti sconsiderati mossi da tutte quelle farfalle che conteniamo n

UN PACCO REGALO PER SCALDARCI: "SOSPINTI DA UNA MASSA REMOTA" DEI PUT PURANA

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  di Silvestro Perri Ci siamo passati tutti: fa freddo fuori e fa freddo dentro, e cerchiamo qualcosa che ci scaldi, un pacco recapitato fuori dalla nostra porta di casa con dentro emozioni, logiche strane e teoremi esistenziali. Questa settimana Temtö vi propone proprio quello, e non è il classico “pacco da giù”, bensì un pacco “da dentro”, rappresentato dal debutto discografico dei Put Pùrana. “Sospinti da una massa remota” si apre con “Intro”, una premessa quasi soffice, parlata, che introduce una voce narrante che ci accompagnerà lungo il viaggio. Non illudetevi, questa dolcezza inizia e finisce nel primo pezzo, perché il resto dell’album è crudo, quasi completamente in scream, e con forti sonorità e tematiche emo-core. Sappiamo benissimo che questo disco non è per tutti, ma se riuscite a beccarlo nel momento giusto riuscirà a scaldarvi dentro. E’ difficile descrivere musicalmente queste canzoni, perché sono sfuggenti, scorrono e fluiscono e si insinuano nelle crepe della tristezza

“WHAT'S IN A MESSAGE?": SENT DEI 7MONDAYS

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  di Davide Caligiuri Come funziona davvero il tempo? Domanda che sembra fuori luogo in una recensione del primo EP dei 7Mondays , chiamato Sent , uscito per Drity Beach Records / Truebypass . Eppure, incidentalmente sembra proprio questo quello di cui dobbiamo parlare oggi. L’EP si apre e si chiude con il suono di una notifica, e il titolo del lavoro è esemplificativo: i tre pezzi che compongono il cuore di questo EP vivono nello spazio di una secondo, il caleidoscopico mondo dei pensieri che si rincorrono selvaggiamente e ci mostrano infiniti scenari, staccati dal senso del tempo che ci sommerge ogni giorno. Difatti, altro non è Sent se non il racconto di una storia d’amore in tre fasi: imprinting, rottura, nostalgia. Tempo ipercompresso, pressato fino a diventare memoria ed espressione a sé, che del tempo conserva solo un vago sentore. “ Caleidoscopico” è proprio l’aggettivo che penso meglio descriva questo EP: infatti, nel giro di tre pezzi pur senza esagerare