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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

IL FLUSSO SONORO DI ANASTATICA: "IN A SLEEPING GARDEN"

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  di Nat Vescio Tutto nasce in Veneto nel 2018. Ha sempre composto musica sognando, un giorno, di scrivere colonne sonore per film. Si era presentata un'occasione per comporre musiche d'ambiente per mostre d'arte e musei, e così, dopo anni passati – a fare nottatacce – con il contrabbasso, ecco il polistrumentista Simone Bortolotto che si reinventa . Incomincia ad allestire un piccolo studio di registrazione, il “Kitten Nest” (perchè i suoi gatti sono sempre presenti quando registra) ed inizia così a muovere i primi passi questa divinità mitologica chiamata Anastatica , una nuova realtà musicale dal sapore post-rock. Il progetto Anastatica esordisce discograficamente nell'aprile 2020 con l'album “Recalling” , un disco interamente strumentale che risente di influenze new wave e dream-pop, la cui levità non è sinonimo di frivolezza ma semmai di estasi!... Tuttavia, non è di questo che vi parlerò oggi (anche se consiglio vivamente l'ascolto!). Il 1 marzo 2

BUTTARSI IN UNA PISCINA PIENA DI COLORI: ACARO, Vol 1 – IL DISCO FLUIDO DI ACARO

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di Saverio Marasco   Devo partire con una premessa necessaria: io, del genere di ACARO, artista bergamasco classe ’93, non ne capisco niente. Però l’ho ascoltato, e mi ha preso. C’è qualcosa che non va? Dovrei bruciare i miei dischi dei Led Zeppelin? No vabbè, quello mai. Però questo “ACARO, Vol.1” , disco d’esordio di sto ragazzo che si chiama Riccardo per una label solida e compatta come Costello’s, è una cosa che non avrei dovuto capire ma che, nonostante ciò, ho apprezzato tantissimo. A quanto leggo dalle informazioni sul disco, il genere si chiama Urban . La Città, grigia, viene colorata dai suoni di questo disco. Non so se è corretto, ma al fianco di suoni moderni, ormai familiari al mondo mainstream, c’è tanta bella roba grezza, anni ’90, ma con poesia. Forse la poesia nei testi è proprio la cosa più strana: da esterno, sono abituato ad ascoltare queste sonorità accompagnate da testi scialbi, egocentrici, da sbruffoni. Qui, invece, in questo tripudio di colori, c’è un ragazz

LIMERENCE & PSYCH FOLK: Topsoils, degli Year Of Taurus

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di Davide Caligiuri   Avete presente quella sensazione di nostalgia, spesso indefinita, a volte come un velo sugli occhi e a volte come una coperta sulle spalle? Quel sentire un vago calore, un qualcosa che apre porte da cui escono cascate, che trasportano storie ed eventi che pensavi di aver dimenticato o sigillato lontano?   Quella sensazione è Topsoils, disco d’esordio degli Year Of Taurus , progetto solista di Matteo Dossena (già metà degli psych-rockers Sherpa ); fra le prime uscite per Astral Concrete, questo dico è un ricco ricamato di ricordi e sensazioni, realizzato con un sapiente intreccio elettroacustico; un chamber folk arricchito da tocchi psichedelici e trovate che strizzano l’occhio allo shoegaze.   Se Mark Kozelek e Robin Pecknold sono nomi che avete già sentito (o Sun Kil Moon e Fleet Foxes, rispettivamente), potete iniziare a immaginare di che si tratta; intrecci di chitarre acustiche semplici ma mai banali, che si sviluppano lentamente fra brevi droni e lenti svilup

OGNI PIANETA È BELLO A MAMMA SÒ: “COME CI VIENE” DE LA CHANCE SU MARTE

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di Silvestro Perri       Lo scorso 18 Febbraio il  rover   Perseverance  della NASA è atterrato su Marte dopo un viaggio durato più di sei mesi.  Ha portato l e prime foto, le emozioni miste, un senso di speranza e fiducia nell’umanità: in tanti ci siamo chiesti cosa si potesse trovare su Marte.  Noi di  Temtö  abbiamo una risposta a questa domanda.     La cosa più ironica è che la band anconetana La Chance Su Marte è quanto di più vicino ci sia alla superficie terrestre. La ricerca sonora di questa band non è spaziale, non è sperimentale, è tremendamente pop e mond ana . E alla redazione di  Temtö  piace.     Il loro primo album “Come ci viene” è uscito nel 2018, e si apre con l’eponima traccia “La chance su Marte”; una batteria semplice, battere e levare, cassa e rullante, un synth con un effetto ping-pong avvolgente e poi parte la festa. Una canzone che riassume un album e ci prepara a cosa sta per arrivare. I testi non sono ricchi, a volte sono prevedibili, ma profumano di quotidia