ANATOMIA MUSICALE DI UNA STORIA D'AMORE
di Nat Vescio
E così sta per arrivare San Valentino e mi sono posta una sfida: ricercare le canzoni giuste che scandiscono una storia d'amore.
Non è assolutamente da pensare che questa mia ricerca sia il solito articolo ricco di cuoricini e parole smielate, dopotutto si parla di storie d'amore e le storie d'amore – sarò acida, cinica, malpensante, fate voi – hanno un inizio, un boom e, irrimediabilmente, una fine (non sempre conclamata ma annidata nella consueta monotonia che si presenta puntuale al termine della passione).
Ovviamente sono esistite e esistono (percentuale bassissima, sia chiaro) quelle circostanze che si distaccano completamente da tutto ciò che ho scritto sopra, anime gemelle che entrano totalmente in simbiosi e riescono ad essere ottimi compagni e complici. Consideriamo questo caso la “bonus track”.
Allora, iniziamo dalla fase d'innamoramento, una serie di gaffe e atti sconsiderati mossi da tutte quelle farfalle che conteniamo nel nostro stomaco. Eppure sembrerebbe che la freccia di Cupido sia intrisa di NGF (Nerve Growth Factor), un fattore di crescita nervosa che aumenta nel sangue di chi si è innamorato, probabilmente determinando lo scombussolamento cerebrale tipico della situazione e un'infinità di espressioni da ebeti, grasse risate per battute stupide, sussulti e spasmi vari nel caso di contatti fisici banalissimi come una pacca sulla spalla.
Esternamente la scena è divertente ma la persona soggetta a tutto questo trantran emotivo potrebbe struggersi internamente (il non sapere affrontare la persona amata e i suoi cambiamenti d'umore) o lasciarsi cullare da tutto questo tripudio di ormoni cominciando ingenuamente e idealizzare il nostro lui o la nostra lei.
Per gli innamorati sofferenti consiglio un brano leggero e profondo al tempo stesso che può vantare una delle linee di basso più conturbanti degli ultimi anni:
“The Less I Know The Better” dei Tame Impala.
“Meno so meglio è” è esattamente il punto da cui cominciare per delineare le nostre pene amorose. Eh sì, c'è un'altra persona in tutto questo annebbiamento emotivo, è una roba da “Il triangolo no! Non l'avevo considerato” eppure lei sta con Trevor e il tutto davanti a me e io non riesco a non pensare che a lei e come sarebbe avere me al suo fianco.
“[...] Oh my love, can't you see yourself by my side
No surprise when you're on his shoulder like every night
Oh my love, can't you see that you're on my mind [...]”
The Less I Know The Better - Tame Impala
Per gli innamorati
incuranti:
“Picnic For Two” di Frank
Tapp
Frank Tapp (1883-1953), compositore inglese e figura
ormai dimenticata e sconosciuta ai più (grazie Bojack per averla
inserita in S6 e1) era molto in voga ottant'anni fa e la sua musica
veniva riprodotta e ascoltata moltissimo.
C’è da dire che i
pezzi strumentali non solo riescono a togliersi l'impiccio delle
parole che non sempre combaciano col senso delle immagini da mettere
in sequenza, ma spesso sono anche più duttili di quelli cantati:
“Picnic For Two” è capace di avvolgerti nell'incanto della
noncuranza e trasportarti in un mondo di gioia e felicità
insopportabile agli occhi dei cuori solitari... Tuttavia, se
l'ascolto dà questo effetto, perchè privarsene?
Entriamo nel vivo della storia d'amore, nel boom amoroso in cui lui e lei si conoscono così (apparentemente) bene che vivono la loro favola stile “due cuori e una capanna”:
“Tried and True” dei Ween
Onestamente, leggendo questa canzone e ascoltando l'evoluzione musicale, sembra di essere sull'orlo di un trip extracorporeo ma nella realtà lui sta con una persona che ama e che lo fa stare con i piedi per terra, realizzando che non ha bisogno di nient'altro perchè ha ed è tutto.
“[...] I called you on, the force, of time and space, calling
And as she came, to me, I fell back down, realizing
Oh that it's cool, for you, to love me now, I'm everything
Everything, 'cause tried, and true, I see the light in you [...]”
Fine della storia
d'amore:
“Hurt” dei
Nine Inch Nails
Nessuna canzone vale quella sublime
fitta che in petto toglie le parole e il fiato.
Questa tenue
ballata acustica, solo leggermente sporcata dall'elettronica e forte
di un testo che è pura poesia, è il degno marchio per un addio
doloroso, sviscerando il disprezzo che un individuo può maturare nei
confronti di se stesso in seguito a una o una serie di azioni
sbagliate. Probabilmente non è totalmente nostra la colpa ma, se
adesso è finita, abbiamo mancato anche noi in qualcosa.
[...]
Beneath the stains of time
The feelings disappear
You are
someone else
I'm still right here
What have I become?
My
sweetest friend
Everyone I know goes away
In the end [...]
Bonus Track per le
VERE storie d'amore:
Ero decisissima ad inserire “Siamo La Coppia Più Bella Del Mondo” di Adriano Celentano e Claudia Mori in quanto rispecchia in toto l'eccezione di cui ho parlato nella premessa ma risulterebbe troppo banale e facile buttarla lì.
Quest'indagine si conclude con una soffice ballata pianoforte e voce che fluisce lieve ed emozionante come può essere lo scorrere di un rapporto vero e genuino in cui non esistono bugie e muri ma si è nudi l'uno davanti all'altro dentro le mura costruite insieme.
“To Build A Home” di The Cinematic Orchestra feat Patrick Watson dona quell'intensità e quella purezza che stavo rintracciando per delineare meglio la mia idea di legame tra compagni di vita in cui c'è effettivamente un posto dove non ci si sente soli, e questo posto è casa nostra.
“[...] This is a place where I don't feel alone
There is a place where I feel at home”
'Cause, I built a home
For you [...]”
To Build a Home - The Cinematic Orchestra feat Patrick Watson
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