DRITTI A RAZZO PER RITORNARE: "THE OUTSIDER VOL. 2", A SMILE FROM GODZILLA
di
Saverio Marasco
Quando si ritorna verso
qualcosa di familiare, di casalingo, lo si fa dritti e veloci.
Ripercorrendo la ripida
discesa verso il piacere delle canzoni semplici e fondamentali, oggi ritorniamo
su qualcosa di cui vi è già stato parlato.
Ritorna in cuffia un
artista di cui chi scrive ha già scritto, ha già parafrasato, ha già pensato.
Oltre un anno fa sono
incappato in un giovane cantautore napoletano, fresco e nostalgico come il
pagliaccio struccato, che sa scrivere pezzi ridotti all'indispensabile, conditi
da un genuino respiro internazionale.
- E quindi, 'sto
ritorno?
Il nostro ritorno a
casa è Daniele Montuori in arte A smile
from Godzilla, che riappare su Temtö dopo averci accalappiati con il primo
disco "Monday Mornings", della cui finezza abbiamo avuto modo di
parlare già illo tempore in questa
Cinghialesca Webzine.
"The
Outsider Vol. 2" (2021, Dirty Beach Records)
arriva dopo 3 singoli tra il 2020 ed il 2021: la versione acustica di “How
To Run”, direttamente dal primo disco, la consigliatissima "My
Age" - in feat con il
collega cantautore Walter Di Bello - e "The Clown", singolo
anticipatore del nuovo lavoro di Daniele.
Il disco brilla di una
produzione curata in prima persona, essendo "The Outsider Vol. 2"
prodotto direttamente da A smile from Godzilla insieme ad un altro nome che
ritorna, ovvero quello di Luca Stefanelli.
Ed altro ritorno è
sicuramente quello di Le Nuvole Studio, sicuramente fondamentale nel suo essere
un punto di incontro nevralgico per la scena indipendente partenopea e fautore
del giusto clima per l'intervento, nelle registrazioni, di una pluralità di
musicisti.
Appunti di batteria
elettronica, samples basilari che
mettono i puntini sulle i della ritmica di "The Outsider Vol.2",
contribuendo a definire il volto dei pezzi.
Distorti che sembrano
fuochi d'artificio in "Radio Taxi".
Insieme al pezzo finale
- "The
River” - c'è sicuramente "Music Banana" ad ergersi
a prova da me particolarmente apprezzata di questo tipo di delicata
sperimentazione.
Insomma: abbiamo un
disco che, rispetto al primo, si affaccia ad una composizione forse più cauta,
lodevole per l'approcciarsi in maniera forse più sperimentale col mondo
elettronico. Tramite piccoli dettagli, spesso ritmici, gli inserti sonori
diventano il gioco del bambino-compositore.
In "The River",
poi, il tono country si distorce in
atmosfere talvolta LoFi e talvolta Nutiniane - altro ritorno -, in cui A
smile from Godzilla si veste del suo ambito migliore: quello di allegro e
melanconico menestrello indipendente.
Se in "Monday
Mornings" eravamo rincorsi da un mostro, da un lucertolone, questo secondo
disco è forse più calmo nel suo scendere dritto fino alla fine dei 5 brani
creando un'atmosfera placida sì, ma che non rabbuia realmente mai.
L' an del songwriting di
Daniele è come sempre quello del personalissimo e del quotidiano, dall'hipsterismo nullafacente in poi, tutto
è apprezzato.
Quella zeppola e quella
scanzonatezza nella voce rimangono il marchio di fabbrica del cantautore
napoletano: garantiscono, come sempre, la genuinità di quello che canta A smile
from Godzilla, restituendoci l'immagine di un menestrello busker timido e gentile, velatamente nostalgico quanto palesemente
giornaliero.
A smile from Godzilla,
insomma, ritorna a darci canzoni delicate, dalla sincerità indiscussa e
contemporaneamente splendenti nel loro essere, in fondo, maledettamente piene
di gioia.
La gioia, rifletteteci,
ha forme diverse.
Alcune ricomprendono il
disordine e la spericolatezza di sperimentare un po', come scendendo una rapida
discesa, tornando a casa.
"The Outsider Vol.
2" si colloca sicuramente in questo tipo di gioia, esattamente quella che
si prova ascoltando questo disco, aspettandosene già un terzo, con un altro
ritorno.
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