LA VUOI UNA DOSE (DI RABBIA)? “USCIRNE ILLESI” DI ARTICO



di Nat Vescio



Scrivo di questo gruppo perchè mi ha totalmente presa in un live estivo: lo so, viviamo in un periodo in cui siamo assetati di musica dal vivo e,come spesso accade, tracanniamo qualsiasi cocktail ci venga offerto, ma l'esibizione di questi giovani mi è rimasta impressa come quando ti capita di esser sovrappensiero e il bagliore di un fulmine ti distacca da tutti i pensieri fatti sul momento.

La potenza dell'immagine, dunque, ma anche e soprattutto del suono, che riesce a generare una risposta emozionale tanto interna quanto specifica.

From Cosenza with love, Artico è formato da: Yandro Estrada (batteria) e Ignazio Nisticò (chitarra) - ex militanti entrambi nei Camera 237 - a cui si accorpano Ettore Giardini (voce/basso, ex Eterae) e Francesco Clarizio (basso; proveniente dagli A Minute To Insanity).





Fanno il loro esordio come spalla dei Gomma nel marzo del 2019 e nel dicembre dello stesso anno, grazie ad una campagna crowdfunding, entrano in studio per la realizzazione del loro primo album, senza pensare che da lì a poco sarebbe incombuta una pandemia che avrebbe fermato il mondo intero.

Comunque sia, le registrazioni avvengono e sono realizzate all'Officine Trentatre Giri di Cosenza grazie all'aiuto di Joe Santelli e Daniele Gentili e alla cura, nella post-produzione, di Riccardo Pasini (collaboratore di STORMO, Raien, Ottone Pesante e Nero di Marte).

L'album è pronto ad uscire allo scoperto e il titolo mi sembra anche adeguato: “Uscirne Illesi” fa la sua comparsa il 20 Novembre 2020 sotto Overdrive Records, Non Ti Seguo Records, True Bypass e distribuito da Godfellas/Believe Music, mentre la copertina è ideata grazie alle foto di Giacomo Triglia e l'artwork a cura dello stesso Ignazio Nisticò.





Veniamo introdotti all'album da “Lo chiamavamo casa”, la descrizione di un incontro dopo molti anni “nello stesso posto in cui ci piaceva ritrovarci”. La band cosentina mette in chiaro fin da subito quale sarà la costante dell'album, quel desiderio pungente, il rimpianto malinconico di quanto è trascorso o lontano: la nostalgia.

La seconda traccia - della quale potete trovare il video diretto da Mauro Nigro - è mostruosamente azzeccata. “Purgatorio” è un fascio di nervi che si dipana tra pause, stacchi e attacchi.

Il brano seguente, “Frastuono”, me lo ricordo vividamente nell'esibizione live: un'energia e un nerbo tale da zittire tutti i presenti. “Errori” ha un testo importante e riflessivo fatto di frasi dirette che, seppur semplici, non risultano per niente banali, in ragion stessa della loro sincerità. Nella quinta traccia “E' finito il tempo” troviamo il titolo dell'album in una frase che recita “Sembra facile uscirne illesi ma tu nascondi i segni sul tuo corpo”. Notevoli le linee melodiche della voce che s'incastrano a regola d'arte con un altrettanto impeccabile scenario strumentale. “Incubi” contiene la batteria più concitata e nervosamente ragionata del disco mentre la successiva, “Nubi”, ha in grembo un impensabile cambio di struttura che è la vera preziosità del pezzo. L'ottavo posto è riservato alla rabbiosa “Puzzle” che precede l'esasperante “Quando arriverà il momento saremo stanchi”. Si chiama “Ricordi” la penultima traccia la cui iniziale fusione basso/chitarra ci trascina lentamente in un turbine di emozioni contrastanti e di delirii. Con “Schegge” concludiamo l'album e ci troviamo davanti alle nostre aspettative mancate: l'amarezza di constatare, ancora una volta, che non l'avevamo immaginata così.

Le undici tracce che compongono il disco celano testi laceranti e una potenza e pesantezza strumentale che ammicca alla scena hardcore più '90s.

Passa a malapena mezz'ora dall'inizio alla fine di “Uscirne Illesi” e posso dire che sì, ne siamo usciti illesi, senza abbellimenti o pose, senza filtri o giri di parole: un impatto diretto che riesce a far fluire i propri istinti.

Ne risulta un disco emotivo e contrastato con cori liberatori e vaste dosi di rabbia che raccontano storie vere, e per questo ancora più sublimi, di un quartetto cosentino che ringraziamo di cuore. Davvero.


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Per Conoscerli Meglio   A R T I C O | Overdrive | Non Ti Seguo Records  Truebypass Believe

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