CHE FANTASTICO GIOCO È LA VITA! “EXIT” DI BLINDUR
di Nat Vescio
Viene presentata la vita assimilata a un gioco, fatto di dadi da lanciare, di tentativi, di riflessioni e di dubbi, cantando il suo senso, per esigenza, attraverso un flusso che non cerca necessariamente risposte: sono queste le regole di “EXIT”, il terzo e nuovo album di Blindur, pseudonimo del songwriter e producer Massimo De Vita, uscito il 30 settembre per La Tempesta Dischi con distribuzione Believe Italia.
Il ritorno di una delle realtà più riconosciute della scena alternativa dell’ultimo decennio: il progetto, infatti, ha già all’attivo due album in studio, partecipazioni in importanti festival internazionali e numerosi premi. Tra i riconoscimenti più recenti il ‘Premio Amnesty Italia’ - sezione Emergenti 2021, il Premio AFI e il Premio della Critica a ‘Musicultura’ 2020 e la Targa “Beppe Quirici” per il miglior arrangiamento al Premio Bindi 2020, che si aggiungono ai numerosi riscontri ottenuti fin dal suo esordio come il Premio Fabrizio De André 2015, il Premio Pierangelo Bertoli 2015 e il Premio Buscaglione “Sotto il cielo di Fred” 2016.
Per “EXIT”, Blindur ha lavorato insieme ai tecnici del suono che lo affiancano da tempo, Paolo Alberta (Ligabue e Negrita) per le registrazioni e il missaggio, Birgir Birgisson (Sigur Rós, Bjork e altri) per il mastering, e, ovviamente, alla band che dal 2019 lo accompagna live (Carla Grimaldi, Luca Stefanelli e Jonathan Maurano).
L'album si compone di 11 canzoni, sparse su un tabellone da gioco sapientemente realizzato da Vincenzo Del Vecchio e Sigiu Bellettini, un cammino senza meta, un abbandonarsi ai propri passi nella costante scoperta del bello e del presente, alternando momenti di grande sospensione a momenti di grande esplosione.
Vanta diverse collaborazioni d'eccezione: da J Mascis dei Dinosaur JR nel brano “Mr. Happytime”, a Rodrigo D'Erasmo, violinista e polistrumentista con gli Afterhours, e JT Bates di Big Red Machine nella frenetica “Stati di agitazione”, passando per il cantautore Roberto Angelini nella liberatoria “Eclisse” come descrizione della visione dell'amore, assaporando la voce di Monique “Honeybird” Mizrahi anche sul charango in “La Festa della Luna” e finendo con Daniele Ruotolo dei Malmo in “Exit”.
C'è la soffice "540 bar" che ci introduce all'album evolvendosi in un fantastico caos danzante, l'intimità e la fragilità di "Sereno", le citazioni letterarie e la dolcezza innata de "La casa degli spiriti", i violini trascinanti e incoraggianti che ci aiutano a “non aver paura” in “Secondo Giovanni”, l'imponente e maestosa "Adesso" (che mi richiama la spiritualità del Maestro Franco Battiato) e la misteriosa “Aar”.
Gli umori sono contrastanti, i toni sono a tratti malinconici e a tratti decisi, riprendendo alcuni aspetti autentici del cammino di vita che tutti siamo destinati a compiere, pieno di problemi e incertezze da affrontare, senza però lasciarci abbattere: un'ulteriore sollecitazione ad affrontare senza paura il bello e il brutto che ci viene durante questo “percorso di gioco”.
Blindur scrive e interpreta undici tracce rivelando una sensibilità fragile e potente al tempo stesso, delle perle dolci, mai invasive, sussurrate con emozione e trasporto, creando un connubio giusto tra indie- rock, folk e sonorità ambient, molto spesso avvolte in orchestrazioni epiche da lasciare senza fiato.
Senza nessun cedimento alle mode più superficiali ci troviamo di fronte ad un talento vero e spontaneo,che probabilmente non rivoluzionerà la scena italiana ma la renderà senza dubbio più piacevole da esplorare.
Perchè cogliere la bellezza delle piccole cose riesce a pochi, ma riesce!
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Vignetta di Giacomo Capolupo
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