UN AEDO NEL 2020: “REGINA DI PICCHE” DI SOMMA ZERO
di Silvestro Perri
Un artista che si rispetti è come un supereroe: nasce da un evento traumatico che crea una necessità. Peter Parker era una persona buona anche prima della morte di Zio Ben, ma sarà proprio quest’evento a farlo diventare Spiderman e a dargli una missione, una necessità: aiutare gli altri. Somma Zero si presenta così, affermando di dovere la sua nascita artistica ad un evento traumatico non meglio specificato e del quale, onestamente, non voglio sapere niente. Mi basta ammirarne il risultato.
Queste poche righe segnano la mia prima recensione di un album rap, un genere che apprezzo, che ascolto molto più di quanto io stesso pensi, ma del quale non ho mai voluto trattare qui su Temtö. Non ho mai pensato di possedere la cultura necessaria per recensire questo tipo di opera musicale, ma tutto è cambiato con il primo ascolto di “Regina di Picche”, il secondo EP di Somma Zero: queste tre canzoni non provengono da un rapper puro o da una vittima dello stereotipo, ma da un artista che ha scelto di usare il rap per esprimersi. O che forse, dal rap, è stato scelto.
I tre brani di questo lavoro non mi fanno pensare ad un prodotto industriale pre-confezionato, né tanto meno ad un ragazzino senza contenuti che insegue il successo. Infatti, i testi di Somma Zero non sono un copia incolla di quello che funziona nell’industria del rap, ma sono pagine e pagine scritte a mano, scarabocchi, correzioni su correzioni. Si sente l’ispirazione, la voglia di raggiungere un traguardo da un punto di vista lirico e poetico, come se le Muse gli avessero svelato qualcosa. O meglio ancora come se la dea Atena stessa gli avesse regalato una parte della sua rabbia. Sarà proprio lei che viene invocata nella title-track?
Musicalmente, questo EP non è perfetto, ma è molto promettente . Somma Zero non usa basi banali, ma le crea mettendo insieme ingredienti diversi: un etto di elettronica, un pizzico di alternative, una spolverata di rap. La sua produzione è ancora acerba ma non mi preoccuperei molto, dato che questo EP non sarà di sicuro l’opera della sua consacrazione. Già dal pezzo “Regina di picche” si sente la voglia dell’artista di esibire un’esplosione controllata. Non ci riesce appieno, ma crea un’invocazione appassionata, e ciò mi ha spinto a recensire queste tre canzoni. La seconda traccia è “Nolo”, in latino “non voglio”. Somma Zero ci tiene a mettere le cose in chiaro, e dopo aver indicato cosa vuole nella sua invocazione, esprime il suo rifiuto verso quello che vede come nocivo. Anche in questo pezzo il risultato lirico è di pregevole fattura, ma ancora non il massimo rispetto a quanto ci si possa aspettare dall’artista. Il pezzo forte dell’EP è la terza e ultima traccia, “Cosa Pensi”, che mi convince di più da un punto di vista strumentale, e in cui il flow è molto più teatrale e sarcastico. Ascoltare per credere.
In conclusione, non voglio osannare né questo rapper né il suo EP, perché ha ancora molta strada da fare per raggiungere la maturità artistica. Le potenzialità ci sono, e negli anni potrebbe arrivare a tirare fuori un sound mostruoso. Io sono pronto a scommetterci, e nel frattempo vi consiglio di ascoltarlo.
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