I Joy Division, i Moderat e i CCCP entrano in un pub e chiedono un panino. Il barista Bassoprofilo serve loro il suo primo lavoro solista, Atarassia. Sarà un boccone facile da digerire?


di Silvestro Perri


Non serve molto per tenere un basso profilo, e lo stile minimalista di questo album ce lo dimostra fin dal primo momento. Le chitarre si mantengono basse sia nel volume che nel tono, i sintetizzatori sono percussivi e la traccia vocale è quasi costantemente intima e introspettiva: una ricetta perfetta per un album che non può essere per tutti. La title track che apre le danze non è la canzone più bella di questo LP, ma sicuramente la più importante, poiché ci mette sulla strada giusta, ci lascia dapprima perplessi, poi desiderosi. Se quello che cercate è una voce convincente, protagonista, che vi tenga per mano, abbandonate questo album dopo la prima canzone, non sarà per voi. Se invece siete nostalgici di un sound che abbia le sensibilità di un post-punk d’annata e sentite il bisogno di una traccia vocale che non vi porti nel posto più logico, ma in quello più personale, lasciatevi guidare dalle melodie di Bassoprofilo. Il consiglio migliore che potrete ricevere riguardo quest’album è: ascoltatelo. Non una volta. Non due. Tre non bastano. Ascoltatelo finchè la sua struttura non avrà senso, finchè non sentirete i suoi temi musicali dentro il vostro fegato, perché un album che si capisce a primo ascolto è come un panino di McDonald’s: buono, ma dimenticabile. Atarassia di Bassoprofilo è un panino fatto in casa da qualcuno che ha fame, e come ogni panino ha senso solo se mangiato come insieme dei suoi singoli componenti. Ecco allora che una traccia come D.O.C., che ascoltata fuori contesto sembra un boccone amaro al sapore Joy Division, si trasforma in un succoso pomodoro che mantiene l’equilibrio dell’insieme. Oppure Plasma: una canzone che si stende, si spalma e che abbraccia tutto; non è essenziale per l’album ma se ne sentirebbe la mancanza, come una fetta di scamorza alla griglia. Non descriverò ogni traccia come se fosse un ingrediente, perché i panini non si raccontano, si mordono. Scoprirete che questo album non è da 10 su 10, non è perfetto. Ci sono degli errori di forma, delle linee vocali che potrebbero inizialmente non entusiasmarvi. Ci sono anche i cetriolini, che fanno impazzire alcuni e che altri scartano da ogni panino, come Pezzo Indie, un riempitivo decisamente evitabile. Ma nel suo insieme questo LP è promettente, mi fa venire voglia di gustare il prossimo lavoro di Bassoprofilo, e vi consiglio di assaporare più e più volte questa prima pubblicazione. Non ne rimarrete delusi. Buon appetito!
🐗

Per conoscerlo meglio ➡️ Bassoprofilo
Per ascoltare "Atarassia" 🔀 https://open.spotify.com/album/1m5tWcJhVa24EGtx1Xk0pC…




#temto #temtomag #webzine #fanzine #music







Commenti

Post popolari in questo blog

IL CALEIDOSCOPIO ONNIVORO DEI THE BREAKBEAST: MONKEY RIDING GOD

FANTASMI FUTURI / IL MONDO NUOVO: "SCATOLA NERA", SCATOLA NERA

L’oasi di brutalità controllata dei DEEP VALLEY BLUES: "DEMONIC SUNSET"